Fertilità e PMA

Sono in crescita le coppie che si trovano ad affrontare problematiche di infertilità. Le cause, sia femminili che maschili, sono numerose e di diversa natura, ma modificare lo stile di vita e migliorare l’alimentazione può essere di supporto per le coppie che pianificano una gravidanza.
Seguire una corretta alimentazione permette di migliorare l’equilibrio ormonale e la salute degli ovociti e degli spermatozoi e di intervenire in caso di specifiche patologie (ad esempio endometriosi, sindrome dell’ovaio policistico, alterazioni del ciclo mestruale, autoimmunità, patologie metaboliche…).

Il legame tra alimentazione e fertilità è stato ampiamente indagato in ambito scientifico e numerose sono le evidenze a suo favore. Esiste una dieta per la fertilità? La risposta e Ni. Intervenire attraverso corrette abitudini alimentari e uno stile di vita sano, al fine di migliorare le chance di concepimento sia spontaneo che grazie a un percorso di PMA, significa agire a diversi livelli:

* Raggiungere il corretto peso corporeo può giocare un ruolo fondamentale sia per la fertilità che per gli esiti della gravidanza. Sovrappeso e obesità costituiscono un fattore di rischio per la donna e per l’uomo e compromettono sia la funzione ovulatoria che la qualità spermatica. Anche l’eccessiva magrezza nella donna può alterare l’equilibrio ormonale e il ciclo mestruale;

* Correggere stati carenziali di alcuni micronutrienti e assumere antiossidanti attraverso la dieta per migliorare la qualità ovocitaria, la maturazione degli ovociti e la qualità spermatica (concentrazione, motilità, frammentazione del DNA, stress ossidativo…). Il percorso nutrizionale dovrebbe iniziare qualche mese di anticipo: un follicolo impiega circa 90 giorni per arrivare alla fase di ovulazione e la maturazione dello spermatozoo richiede circa 72-74 giorni;

* Supportare le fasi della detossificazione epatica. Il fegato se risulta già sovraccarico perché impegnato a metabolizzare tossine, farmaci, inquinanti oppure si trova in sovraccarico alimentare non sarà in grado di gestire al meglio l’equilibrio ormonale.

Inoltre durante i percorsi di PMA, le terapie ormonali mettono a dura prova il fegato, è necessario quindi supportare le diverse fasi di detossificazione attraverso una precisa scelta degli alimenti, con particolare attenzione alla qualità, e la riduzione dell’esposizione a inquinanti, pesticidi, distruttori endocrini, alcool, fumo… ;

* Migliorare l’equilibrio glicemico, l’insulino-resistenza e l’infiammazione sistemica, che possono essere causa di mancati impianti;

* Agire sul benessere dell’intestino per migliorare l’assimilazione dei nutrienti, la composizione dell’estroboloma - ovvero l’insieme di microrganismi in grado di modulare il ricircolo enteroepatico degli estrogeni - e sostenere il sistema immunitario, la cui azione è implicata nella recettività endometriale e quindi nell’attecchimento dell’embrione;

* Ridurre lo stress e supportare le ghiandole surrenali per ripristinare l’equilibrio ormonale.

Ridurre la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress, permette di migliorare i livelli del progesterone - e quindi la lunghezza del ciclo mestruale e la salute dell’endometrio - della prolattina - e quindi l’ovulazione - degli ormoni tiroidei, delle gonadotropine FSH e LH… ;

* Supportare le diverse fasi della PMA, dalla stimolazione e la crescita follicolare al prelievo degli ovociti, dalla preparazione al transfer e durante tutta la fase del post transfer, per sostenere l’impianto e il rivestimento uterino.

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