Alimentazione sana ed equilibrata, movimento ed esercizio fisico
sono i principali strumenti per migliorare la qualità della vita, sia in
termini di salute e benessere che di prevenzione delle malattie. Si definisce fisicamente attiva una persona che, a un'attività lavorativa che richiede un importante sforzo fisico oppure a uno stile di vita dinamico (camminare, andare in bicicletta, ballare,fare giardinaggio e lavori domestici...), abbina anche un'attività fisica in forma strutturata e pianificata. In questo caso una dieta equilibrata e l’osservanza delle linee guida per una sana alimentazione sono sufficienti per fare fronte alla spesa calorica giornaliera e mantenere un buono stato di salute.
Quando invece l’attività non è più saltuaria ma si intraprende un impegno sportivo in maniera sistematica, magari anche per più ore al giorno, la dieta deve prevedere delle indicazioni particolari in base alla durata, il tipo di lavoro svolto, l’intensità, i tempi di recupero tra le sessioni di allenamento e/o gara…
Delle indicazioni nutrizionali specifiche per lo sportivo si rendono quindi necessarie per affrontare sia a livello amatoriale che professionistico i diversi impegni sportivi.
Nello sportivo l’alimentazione si pone diversi obiettivi per raggiungere la performance e contrastare la comparsa della fatica: il raggiungimento di un buono stato di salute, il mantenimento delle strutture impegnate nell’atto sportivo assicurando un adeguato rifornimento di carburante e ricostruendo i tessuti danneggiati, il pieno e pronto recupero dopo la gara. È importante per il soggetto sportivo scegliere un’alimentazione corretta a supporto dell’aumentata richiesta energetica, sia in termini di quantità di calorie sia a livello qualitativo come ripartizione di carboidrati, proteine e grassi e fabbisogno di vitamine e minerali. La composizione dei pasti e il timing devono tenere in conto una serie di valutazioni rispetto all’età del soggetto, dello sport praticato (forza e potenza, sport misti aciclici, endurance) del modello prestativo, dell’intensità, del volume e della frequenza del carico in periodi diversi dell’anno, delle necessità pre- e durante allenamento o gara e del recupero, delle esigenze in caso di trasferte o viaggi, delle condizioni fisiologiche, del recupero da infortunio e di particolari richieste nutrizionali (vegetariani o vegani).
Un’alimentazione irregolare e inadeguata in termini qualitativi e di introito calorico insieme a un’attività fisica impegnativa e un aumentato stress fisico e psicologico, possono portare al manifestarsi di seri squilibri metabolici e clinici. Ad esempio nella donna che pratica sport a livello agonistico, un incostante e inadeguato rifornimento di nutrienti insieme ad un elevato impegno fisico possono portare a un quadro definito come “triade della donna atleta”: associazione di uno stato di malnutrizione con un’alterazione della composizione corporea sia in termini di riduzione della massa grassa (intaccando anche la percentuale di grasso cosiddetto essenziale) che della massa muscolare, la comparsa di amenorrea (mancanza del ciclo mestruale) e di osteopenia/osteoporosi (di seria rilevanza qualora la compromissione ossea si instauri durante la giovane età in fase di raggiungimento del picco di massa ossea).
Essenziale nella pianificazione della giornata alimentare dello sportivo, porre l'attenzione sullo stato di idratazione e sull'equilibrio idro-salino. L’acqua è un nutriente fondamentale per il nostro organismo. La disidratazione nell’atleta comporta una riduzione della performance. Anche solo una perdita del 2% in peso porta a una diminuita capacità di regolare la temperatura del corpo, causa un calo del rendimento atletico e una diminuzione delle abilità coordinative, compromette la funzione cognitiva e i processi mentali alla base dell’efficienza esecutiva delle abilità sport-specifiche oltre a favorire l’insorgere di crampi incidendo sulla percezione della fatica.
Infine capitolo importante quello dell’uso di integratori e supplementi, sostanze ampiamente diffuse tra i praticanti sportivi, ma non per questo ben conosciute riguardo alla loro efficacia e il loro corretto impiego oltre alla loro eventuale pericolosità. L'assunzione può essere finalizzata all’integrazione per scongiurare eventuali carenze che non possono essere corrette innanzitutto attraverso l’alimentazione. L'utilizzo di supplementi che hanno come finalità il miglioramento della performance o della composizione corporea, deve trovare il suo fondamento in un valido razionale basato su evidenze scientifiche ed essere valutato correttamente caso per caso oltre che in base al periodo di allenamento/gara.
Migliorare la composizione corporea in termini assoluti o relativi a prescindere dall’andamento del solo peso corporeo. Lavorare sulla ricomposizione corporea permette di trovare il proprio equilibrio, di sentirsi più tonici e in forma. La maggiore sensazione di benessere permette di avere più energia per affrontare allenamenti e gare.
Per lo sportivo l’alimentazione riveste un ruolo fondamentale per migliorare la performance. Un corretto equilibrio qualitativo e quantitativo dei nutrienti in base al tipo di attività sportiva che si svolge, è in grado di fornire l’energia necessaria per affrontare allenamenti e gare, di migliorare il benessere, favorire il recupero ed evitare l’affaticamento.